Chiariamoci le idee…

Cari ragazzi,

tra i commenti di questo post potrete inserire quelle domande o quei dubbi che vi attanagliano nello studio e ai quali non sapete dare risposta esauriente con i vostri mezzi.

Le richieste specifiche cercheremo di esaudirle rispondendo direttamente al vostro commento o -se riterremo necessario- creando un post apposito dove poter fare il punto della situazione su un determinato argomento. Quest’iniziativa nasce con l’idea (che è quella fondante del blog) di rendere la comunicazione docente-studente più rapida ed efficace, ma soprattutto accessibile in maniera equivalente a tutti: rispondere al dubbio di uno di voi in questa sede, infatti, significa rendere la risposta disponibile anche a tutti gli altri.

Chiaramente vi chiediamo di:

-controllare che non ci sia già una risposta fornita al vostro interrogativo;

-porre domande per le quali non esista una risposta palesemente accessibile sui libri di testo e sulle slides delle lezioni (ad es.: cosa sono i miofilamenti?).

Ovviamente la tempistica delle risposte è legata agli -ahimé tanti!- impegni degli amministratori.

 

ppvit

Questa voce è stata pubblicata in Istologia. Contrassegna il permalink.

148 risposte a Chiariamoci le idee…

  1. chiaruzzaaa ha detto:

    Grazie mille come al solito.

  2. ppvit ha detto:

    Ora vi faccio una piccola domanduccia innocente (che se fossi un professore vi farei all’esame…ma solo per la lode!): secondo voi perché i tumori a cellule germinali maschili (che originano cioé dagli spermatociti) tendono a differenziarsi (ovviamente in maniera aberrante) in tessuti extraembrionali come trofoblasto e sacco vitellino, mentre quelli a cellule germinali femminili (origine dagli ovociti) tendono a differenziarsi in tessuti embrionali (teratomi soprattutto)??

    La risposta la potete sapere (c’é scritto nei vostri libri, e forse é stato anche detto a lezione), e richiede la conoscenza dei meccanismi di regolazione genica.
    Chi ci riesce vince un plauso e un “Brava/o!” da parte mia. So che non é molto, ma per qualcuno puó essere una soddisfazione.
    😉

    • sarasorrent ha detto:

      potrebbe essere legato all’imprinting dei cromosomi? i cromosomi di origine paterna che non vengono metilati, e che quindi sono espressi, regolano lo sviluppo degli annessi, mentre quelli materni lo sviluppo dei foglietti.. ma nel caso in cui questi subiscano mutazioni che le inducano a proliferare in maniera smisurata, i loro derivati non potranno che essere quelli per cui erano stati imprinted.
      c’ho provato 🙂

  3. guidogenovesi ha detto:

    Riguardo alla struttura di un osso lungo è lecito affermare che la parte corticale è fatta da osso compatto ,mentre la.midollare da osso spugnoso?secondo questo ragionamento nella diafisi al di sotto della lamella circonferenziale interna troviamo un sottile strato di osso spugnoso e poi l endostio..o sbaglio?

    • ppvit ha detto:

      A livello diafisario c’é il manicotto di osso compatto (haversiano) e al centro c’é il canale midollare, permeato da trabecole di osso spugnoso tra le quali si inserisce midollo emopoietico.

  4. Mario Balia ha detto:

    riguardo alla domanda si tratta di imprinting genomico vero? pietro paolo sei fenomenale con questi quiz :))

  5. ppvit ha detto:

    …che dire ragazzi, siete stati piú che precisi!

    Bravissimo Mario!
    Bravissima Sara!
    (ho scelto l’ordine temporale di risposta, anche se entrambe sono state formulate indipendentemente).
    Il motivo é proprio quello dell’imprinting: nonostante il cancro sia una malattia genetica ed epigenetica (con mutazioni/alterazioni ad entrambi i livelli), difficilmente le cellule neoplastiche riescono a modificare sostanzialmente il loro stato di metilazione, con il risultato che le cellule presenti in una neoplasia “maturano” in cellule della stessa linea maturativa di partenza, cosí in questo caso avremo che dai gameti maschili si sviluppano le strutture extraembrionali e dai femminili le strutture embrionali!

    Complimentissimi telematici ad entrambi! La prossima volta che ci vediamo in giro fatevi riconoscere, cosí che possa complimentarmi con voi “dal vivo”!
    Spero che i vostri esami siano andati/vadano piú che bene, ma questo, a dire il vero, lo auguro a tutti gli studenti che passano per questo blog!

    Ciao! 😉

    PP

  6. guidogenovesi ha detto:

    Scusi ma come faccio a riconoscere una ghiandola mammaria in lattazione e a riposo?

    • ppvit ha detto:

      Quella in lattazione presenta alveoli enormemente dilatati, costituiti da cellule più alte, con nucleo basale e citoplasma apicale abbondante con granulazioni basofile e vacuoli lipidici, talora con immagini di decapitazione cellulare (secrezione apocrina attiva). Lo spazio occupato dallo stroma, inoltre, si riduce notevolmente.

      Gli alveoli a riposo sono piccoli, costituiti da cellule cuboidali/cilindriche più piccole, ravvicinati tra loro e separati da abbondante stroma.

  7. Pingback: Q & A – 2014 | histologysun

  8. Carlotta Ferrara ha detto:

    ciao, vorrei dei chiarimenti per quanto riguarda l’origine del dotto del Muller: origina dal mesoderma laterale o dall’epitelio del setto urogenitale? grazie

    • ppvit ha detto:

      Ciao Carlotta!
      Il dotto di Müller (paramesonefrico) è costituito da una invaginazione tubuliforme del mesoderma laterale (splancnico, per la precisione). Pensa ad un foglio di carta che viene ripiegato al centro a formare una struttura tubulare. So che è difficile da immaginare senza figure, ma sono sicuro che sul libro ne troverai abbastanza.

  9. Veronica gallinoro ha detto:

    ciao,posso chiederti dei chiarimenti su 2 aspetti?1-alla domanda che differenza c’è tra bulbo pilifero e pelo come bisogna rispondere?credo che dire che e il pelo è una lamella cornea mentre il bulbo è costituito da cellule epiteliali non basti.. 2-la differenza tra epididimo e didimo è nel fatto che il didimo presenta tubuli seminifei(in cui noto l’epitelio seminifero con le cellule nei vari stadi della spermatogenesi)con cellule di leydig tra essi, mentre nell’epididimo trovo solo tubuli seminiferi con epitelio pseudostratificato con stereociglia,in cui non noto cellule di leydig??dunque quali sono le cellule che compongono l’epitelio dell’epididimo tenendo artigliati le gocciole lipidiche degli spermatozoi per consentirne la maturazione?sempre cellule del sertoli??scusami ancora grazie

    • ppvit ha detto:

      1) Il pelo è quella struttura cambiale (nel senso che va incontro a maturazione e poi a caduta) che si sviluppa a partire dal bulbo pilifero. Il bulbo pilifero è, invece, la struttura da cui il pelo ha origine, ed è localizzato alla base del follicolo pilifero (che è la struttura responsabile della produzione e della crescita del pelo)
      2)Su questo hai le idee un po’ confuse:
      -nel didimo ci sono i tubuli seminiferi (costituiti dalle cellule di Sertoli che prendono contatto con spermatogoni e spermatociti in maturazione), tra i quali sono presenti gruppetti di cellule di Leydig;
      -nell’epididimo non ci sono affatto tubuli seminiferi, poiché non ci sono cellule di Sertoli né spermatogoni o spermatociti/spermatidi, ma solo spermatozoi in corso di maturazione! Le cellule che rivestono l’epididimo sono (come sai) cilindriche con stereociglia, disposte a formare un epitelio pseudostratificato (dove si riconoscono anche le cellule basali, che hanno il ruolo di rigenerare le cellule dell’epididimo stesso). L’epididimo è la sede dove il fluido tubulare che avvolge gli spermatozoi viene modificato, e dove la membrana degli spermatozoi subisce ulteriori modifiche che la rendono più capace di fecondare.
      Spero sia chiaro.
      Ciao!

  10. Veronica gallinoro ha detto:

    si grazie chiarissimo:) posso chiederti un’altra cosa?che cosa si intende per transizione epitelio-mesenchima?mi ricordo che il prof parlò di cellule a destino epidermico che si trasformavano in cellule mesenchimali ma sul libro non ho trovato niente a riguardo..grazie

    • ppvit ha detto:

      La transizione epitelio-mesenchima (EMT: Epithelial-Mesenchymal Transition) è un processo di transdifferenziazione che si verifica sia in embriologia che in patologia. In particolare, la prima EMT ad aver luogo è quella che coinvolge le cellule dell’epiblasto che si invaginano a formare il mesoderma (e quindi i vari tessuti a derivazione mesenchimale).
      Il processo é iniziato dalla stimolazione da parte di alcuni fattori solubili della TGF-beta superfamily (come Nodal, Noggin, BMPs e TGF-beta stesso), con l’espressione dei fattori trascrizionali Snail e Slug (che sono quindi markers del processo). La transizione consiste nella diversificazione sia dell’espressione genica che della struttura cellulare. In particolare:
      -Dal punto di vista biomolecolare diminuisce l’espressione di geni “epiteliali” come E-caderina e citokeratine (i filamenti intermedi delle cellule epiteliali) e integrine, e aumenta la produzione di N-caderina (che media adesioni piú deboli tra cellule) e di vimentina (il filamento intermedio delle cellule mesenchimali).
      -Dal punto di vista morfologico la cellula cessa di essere poligonale o polarizzata, diventa mobile ed emette pseudopodi.

      Spero che sia sufficiente per soddisfare la tua curiositá.
      Ciao!

  11. Veronica gallinoro ha detto:

    si grazie mille…un’ultima cosa..qualche tempo fa lessi,se non sbaglio su sunhope parlare dell’origine del mesenchima..c’era chi diceva derivasse solo dal mesoderma chi diceva che derivasse da tutti e tre i foglietti embrionali definitivi..il libro dice che deriva da tutti e tre e i foglietti…su internet ognuno la pensa diversamente…mi potresti dire chi ha ragione??grazie

  12. Ciao Pietro Paolo,
    avrei una domanda di embriologia a cui non sono riuscita a trovare risposte esaustive. Perché solitamente osserviamo un ciuffetto di peli in corrispondenza di spina bifida occulta?
    Grazie mille!
    Ivana

    • ppvit ha detto:

      Ciao Ivana,
      come forse ricorderai, la spina bifida è una malformazione che riguarda sia il tubo neurale che l’arco posteriore delle vertebre corrispondenti. Il difetto é quindi a carico di più foglietti (mesoderma ed ectoderma neurale). L’eziologia del difetto rimane abbastanza dibattuta, ma il primum movens sembrerebbe l’errata maturazione delle cellule nervose che sarebbero incapaci di indurre la formazione corretta delle vertebre. É probabile, in presenza di questa aberrante rete di induzioni organogenetiche, che anche la cute sovrastante riceva degli stimoli diversi dalla norma, con esiti che possono andare dalla formazione di un ciuffetto di peli alla presenza di discromie cutanee o manifestazioni più marcate come ad es. Il mielo(meningo)cele.
      Spero sia chiaro. Ciao!

  13. sdc29 ha detto:

    Prof vorrei avere delle delucidazioni sulle ghiandole esocrine e sulla loro classificazione. Non mi è molto chiaro se esiste una differenza tra acinose, alveolari ed otricolari semplici e composte e se c’è differenza tra le tubuloacinose e le tubuloalveolari composte. Grazie mille.

    • ppvit ha detto:

      La classificazione della forma dell’adenomero in acino, alveolo ed otricolo è una “peculiarità” tutta italiana. 🙂
      Gli autori anglofoni definiscono tutto come “acinar” e il termine “alveolar” è solo un sinonimo.
      Qual è allora il discrimine, per noi italiani? Gli adenomeri acinosi hanno un lume puntiforme e quasi invisibile (in microscopia ottica), mentre se un adenomero tondeggiante possiede un lume ampio (es. Ghiandola mammaria) lo definiamo alveolare. In caso di adenomeri grossomodo tondeggianti (in genere allungati), come nel caso della prostata o della mammella durante la lattazione, possiamo definire gli adenomeri come otricolari.

      • sdc29 ha detto:

        Buongiorno prof, vorrei avere delucidazioni sulle cellule staminali long term e short term e sui progenitori che queste cellule generano. Infatti non ho le idee molto chiare riguardo l’emopoiesi e soprattutto le prime fasi di questa. Grazie mille

      • ppvit ha detto:

        Ciò che chiedi richiederebbe una lezione intera! Non puoi essere un po’ più preciso/a? Inoltre, per scrivere sul blog è necessario essere riconoscibili (poiché i contenuti sono riservati agli studenti della SUN). Grazie per la collaborazione.

  14. Valentina Montella ha detto:

    Salve buongiorno , potrei avere dei chiarimenti sul processo di mineralizzazione dell ‘osso ? in particolare sulla sequenza delle glicoproteine e sulle modalità di azione delle stesse ? grazie mille in anticipo !

Scrivi un commento o una domanda